Suburbana Collegno

MANODOPERA-Interdit aux chiens et aux italiens

mercoledì 23 giovedì 24 ottobre 2024 - ore 21

Regia: Alain Ughetto - Sceneggiatura: Alexis Galmot, Anne Paschetta, A. Ughetto - Fotografia: Fabien Drouet, Sara Sponga - Montaggio: Denis Leborgne - Voci: Ariane Ascaride, Alain Ughetto, Stefano Paganini, Diego Giuliani, Christophe Gatto, Laurent Pasquier, Bruno Fontaine, Angelo Rinna, Laura Devoti, Aude Carpintieri - Francia/Italia/Svizzera/Portogallo 2022, 70’, Lucky Red.

Piemonte, inizi del ’900. La speranza di una vita migliore spinge Luigi Ughetto e sua moglie Cesira a varcare le Alpi e a trasferirsi con tutta la famiglia in Francia. Quella che troveranno sarà una vita fatta di altrettanti grandi sacrifici, lavori di bassa manovalanza e razzismo nei confronti degli italiani. Il regista Alain Ughetto ripercorre la sua storia familiare in un dialogo immaginario con la nonna. L’animazione in stop-motion ripercorre la vita sofferta e romanzesca degli emigrati italiani mettendo in scena un racconto fresco e poetico. Miglior film d’animazione agli European Film Awards 2022.

La Borgata Ughettera non è un luogo immaginario. È una frazione di Giaveno a poca distanza da Torino e ai piedi del Monviso. È lì che Alain Ughetto, nato a Lione, è tornato per iniziare a ricostruire le vicende che hanno visto come protagonisti i suoi antenati. Non solo la nonna, con la quale intreccia un dialogo ideale grazie alla calda voce di Ariane Ascaride, ma anche coloro che l’hanno preceduta. Grazie all’utilizzo della stop motion e di pupazzi in plastilina alti 23 centimetri, ha raccontato con dolcezza, ma anche con precisione storica, l’Italia di coloro che vennero definiti come gli ultimi. Di quelli cioè di cui lo Stato si ricordava quando doveva mandarli a morire nelle tante guerre che hanno costellato la prima metà del secolo scorso. Salvo poi non offrire loro altro che la strada dell’emigrazione. Un’emigrazione che li vedeva accogliere perché necessari e al contempo respingere con divieti come quello che compare nel titolo che il padre spiega ai figli con una pietosa bugia. (…) Un film come questo, grazie alla tecnica adottata e ai toni utilizzati, dovrebbe essere mostrato nella scuola dell’obbligo per ricordare a tutti, sin dalla più giovane età, che il passato del nostro Paese va conosciuto e non dimenticato. Anche e soprattutto quando si pronuncia con disprezzo la parola ‘migranti’. (Giancarlo Zappoli, www.mymovies.it)

L’animazione in stop-motion ripercorre la vita sofferta e romanzesca degli emigrati italiani, sfruttati nei cantieri e gettati in trincea con l’avvento delle Guerre Mondiali. (…) Ughetto racconta le vicende che hanno caratterizzato la sua famiglia appena qualche generazione fa. Per farlo sceglie di appoggiarsi alla figura benevola di nonna Cesira, la quale incarna la femminilità e la forza delle donne del secolo scorso. (…) La scelta di ricorrere all’animazione per raccontare questa storia ha il pregio di avvicinare un capitolo così doloroso della storia d’Italia - caratterizzato da povertà, guerra e fascismo - alla fiaba, con tutta la leggerezza che essa può apportare alla causa. Il coinvolgimento di Ughetto, tra l’altro, non è solo ideologico: il regista sa di aver ereditato dal padre e dal nonno la sua predisposizione al lavoro manuale e, anche per questo, interagisce con i pupazzi in modo tangibile. È possibile vedere le sue mani o i piedi, così come non mancano botta e risposta con la nonna. La quarta parete si sgretola in nome di un sincero atto d’amore che il cineasta fa nei confronti della sua famiglia: quell’amore si sente, e scalda il cuore. (Raffaella Mazzei, www.spettacolo.eu)